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Nutraceutici per il dolore:
- Palmitoiletanolamide (PEA): questa sostanza, prodotta a livello endogeno in risposta a stimoli infiammatori e dolorosi, agisce come modulatore del dolore. La sua azione coinvolge l’attivazione del recettore PPAR/alfa, la quale porta ad una sottoregolazione dei mediatori pro-infiammatori. Inoltre, modula l’attivazione delle cellule gliali nel sistema nervoso centrale e periferico, contribuendo a ridurre la neuroinfiammazione implicata nel dolore cronico. Inoltre potenzia i livelli degli endocannabinoidi endogeni, contribuendo alle loro proprietà antinfiammatorie e analgesiche. Sebbene la ricerca principale si concentri sul dolore cronico non sportivo, i suoi meccanismi lasciano la porta aperta ad un potenziale beneficio nel dolore post-esercizio, nel recupero muscolare e nella gestione del dolore da lesioni traumatiche negli atleti, richiedendo però ulteriori studi specifici.
- Acido Alfa-Lipoico (ALA): è un potente antiossidante e cofattore enzimatico coinvolto nel metabolismo energetico. La sua capacità di agire sia in ambiente idrosolubile che liposolubile gli permette di agire perfettamente a livello delle membrane cellulari e neutralizzare efficacemente i radicali liberi e riducendo lo stress ossidativo, un fattore chiave nell’infiammazione e nel danno tissutale post-esercizio o infortunio (e quindi lesione). L’ALA possiede anche proprietà antinfiammatorie modulando le vie di segnalazione intracellulari come NF-kB. È studiato per il suo ruolo nella neuropatia, migliorando il flusso sanguigno ai nervi e supportando la rigenerazione delle fibre nervose, potenzialmente utile per il dolore di origine nervosa negli atleti. La ricerca sul suo impiego specifico negli atleti è ancora in corso.
- Boswellia Serrata: la resina di questa pianta contiene acidi boswellici, potenti inibitori della 5-lipossigenasi, enzima coinvolto nella sintesi dei leucotrieni pro-infiammatori. La sua azione contribuisce a ridurre l’infiammazione e il dolore, in particolare quello di natura articolare e muscolo-scheletrica. Gli studi ci indicano un potenziale beneficio nella riduzione del dolore e del gonfiore associati a traumi articolari e tendinopatie negli sportivi, favorendo un più rapido recupero.
- Curcumina: è il principale composto della curcuma, famoso per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Agisce inibendo anch’esso il fattore nucleare NF-kB, riducendo la produzione di citochine pro-infiammatorie e di enzimi coinvolti nel dolore e nel danno tissutale. Gli studi ci suggeriscono inoltre potenziali benefici nella riduzione del dolore muscolare a insorgenza ritardata (DOMS), nell’accelerazione del recupero muscolare e nella diminuzione dei marcatori di danno muscolare e infiammazione negli atleti. La sua biodisponibilità è il suo tallone d’Achille, spesso risolto con l’associazione con sostanze come la piperina.
- Bromelina: si tratta di un insieme di enzimi proteolitici estratto dall’ananas, noto per le sue proprietà antinfiammatorie, antiedemigene e analgesiche. La sua azione viene svolta tramite la modulazione delle citochine pro-infiammatorie, l’effetto sul sistema fibrinolitico (riducendo edemi e lividi) e la modulazione della bradichinina (un mediatore del dolore). Il suo uso è ampio nella medicina sportiva per la gestione del gonfiore e del dolore post-traumatico e per accelerare il recupero da infortuni muscolari.
- Omega-3 (EPA e DHA): si tratta dei ben noti acidi grassi polinsaturi essenziali, i quali hanno evidenti proprietà antinfiammatorie. La loro azione e dovuta al fatto che competono con l’acido arachidonico, portando alla produzione di sostanze antinfiammatorie e alla sintesi di composti che promuovono la risoluzione dell’infiammazione (ad esempio le resolvine). Gli studi suggeriscono potenziali benefici nella riduzione dei DOMS, nel miglioramento del recupero muscolare e nel supporto alla salute articolare.
Nutraceutici per le articolazioni:
- Collagene Idrolizzato: si tratta di una forma di collagene scomposta in peptidi più piccoli atta a migliorarne l’assorbimento. Questi peptidi possono fornire i “mattoncini” costitutivi per la sintesi di nuovo collagene nei tessuti connettivi, inclusa la cartilagine articolare. Alcune ricerche ci indicano la possibilità di stimolare i fibroblasti e i condrociti, le cellule responsabili della produzione di collagene, e avere effetti antinfiammatori. Alcuni studi clinici invece hanno indicato potenziali miglioramenti nel dolore al ginocchio correlato all’attività fisica negli atleti e una riduzione del dolore articolare con l’integrazione a lungo termine. Possiamo trovare principalmente due tipi di collagene:
- Collagene di tipo 1: è il più abbondante nel corpo, costituente principale di tendini, legamenti e ossa, dona resistenza alla trazione.
- Collagene di tipo 2: è il principale componente strutturale della cartilagine ialina, responsabile della resistenza alla compressione.
Molti integratori contengono una miscela di questi tipi, con il tipo 2 spesso considerato più specifico per il supporto della cartilagine articolare.
- Glucosamina e Condroitina: sono componenti naturali della cartilagine. L’integrazione è molto utilizzata per l’osteoartrite nella popolazione anche non sportiva. Si pensa che possano fornire i precursori per la riparazione della cartilagine e possedere anche proprietà antinfiammatorie. Tuttavia, l’evidenza scientifica a supporto della loro efficacia nel ridurre il dolore articolare e migliorare la funzione negli atleti è attualmente limitata e spesso contraddittoria, con alcune analisi che non mostrano benefici significativi in questa popolazione.
- Vitamina D: si tratta di un vero e proprio ormone steroideo, essenziale per la salute delle ossa e la funzione muscolare. Bassi livelli di vitamina D sono stati associati a un aumentato rischio di infortuni, inclusi quelli che possono indirettamente influenzare le articolazioni. Livelli adeguati invece sono fondamentali per mantenere la forza muscolare e l’integrità scheletrica, che supportano la stabilità e la funzione articolare. L’integrazione è raccomandata soprattutto in caso di carenza accertata da esami ematici, la quale è risultata prevalente anche negli atleti.
- Acido Ialuronico: si tratta di un glicosaminoglicano naturalmente presente nel liquido sinoviale delle articolazioni, dove svolge un ruolo importante per la loro funzionalità. La letteratura scientifica evidenzia diverse azioni importanti per gli sportivi, come la lubrificazione delle articolazioni grazie ad una maggiore viscosità del liquido sinoviale, protezione dall’ usura, stimolazione della rigenerazione tissutale e una potenziale azione antinfiammatoria. Le infiltrazioni intra-articolari sono la pratica più studiata ed efficace, l’efficacia dell’integrazione orale necessita di ulteriori studi per via della bassa biodisponibilità.
È fondamentale che l'utilizzo di questi nutraceutici avvenga sempre sotto la supervisione di un professionista sanitario qualificato (farmacista, medico sportivo, nutrizionista), che possa valutare attentamente le esigenze individuali dell’atleta, determinare il dosaggio ottimale e considerare eventuali interazioni con altri trattamenti (note sono ad esempio le interazioni tra boswellia e anticoagulanti). Come accennato inizialmente, un approccio che possiamo chiamare “integrato” tra una corretta metodologia d’allenamento e l’intervento nutrizionale sembra essere l’approccio migliore per preservare la salute articolare.
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