
Previdenza del farmacista: una strategia per il futuro
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Il ruolo del farmacista: non solo dispensatore di farmaci, ma educatore alla salute
Febbraio 18, 2025L’obesità è una delle principali sfide sanitarie del nostro tempo, interessando una fetta crescente della popolazione mondiale. Questo fenomeno, che travalica i confini dei Paesi sviluppati, si è diffuso anche in molte nazioni in via di sviluppo. Le cause di questa “pandemia” globale sono molteplici e strettamente legate ai cambiamenti nello stile di vita.
L’alimentazione moderna, sempre più ricca di zuccheri e grassi saturi, è facilmente accessibile, economica e diffusa ovunque, grazie a supermercati e fast food. Parallelamente, l’aumento della sedentarietà, derivante dal lavoro e dal tempo trascorso davanti agli schermi, ha contribuito all’aumento dei tassi di sovrappeso e obesità.
Ma le cause vanno oltre l’aspetto alimentare e comportamentale. Fattori genetici, l’uso massivo di mezzi di trasporto, il marketing alimentare aggressivo, lo stress e i disturbi emotivi legati al cibo giocano tutti un ruolo centrale nella crescente diffusione dell’obesità. Di fronte a questi numeri allarmanti, la promozione di uno stile di vita sano è sicuramente il primo passo: una dieta equilibrata e l'esercizio fisico sono essenziali per prevenire e combattere l'obesità. Tuttavia, quando questi interventi non sono sufficienti, si rende necessario un approccio farmacologico.
I Farmaci per il Trattamento dell'Obesità: Quando la Dieta Non Basta
Il trattamento farmacologico dell’obesità è generalmente preso in considerazione quando le modifiche dello stile di vita, come la dieta e l’attività fisica, non sono sufficienti per raggiungere o mantenere un peso sano. Questi farmaci devono sempre essere prescritti da un medico, che ne monitora attentamente l'uso, emettendo una ricetta ripetibile che ha validità sei mesi. Tra i farmaci più prescritti oggi, si trovano Liraglutide, Semaglutide e Tirzepatide, tutti appartenenti alla categoria degli agonisti del GLP-1 o, nel caso della Tirzepatide, agonisti duali (GLP-1 e GIP).
Liraglutide e Semaglutide: Agonisti del GLP-1 per il Controllo dell'Appetito
Liraglutide e Semaglutide sono entrambi analoghi del GLP-1 (Glucagon-Like Peptide-1), un ormone intestinale che regola vari processi metabolici. Agendo come agonisti del recettore del GLP-1, questi farmaci aumentano la sensazione di sazietà rallentando lo svuotamento gastrico. Di conseguenza, i pazienti sperimentano una significativa riduzione dell’appetito, un effetto che rende questi farmaci particolarmente utili per i soggetti con un indice di massa corporea (BMI) superiore a 30, o superiore a 27 in presenza di comorbidità come il diabete di tipo 2 o l’ipertensione.
Liraglutide viene somministrata tramite iniezione sottocutanea, preferibilmente nell'addome, nella coscia o nel braccio, utilizzando una penna pre-riempita. Il trattamento inizia con una dose di 0,6 mg, che viene incrementata gradualmente fino a raggiungere i 3 mg giornalieri alla quinta settimana, in modo da migliorare la tollerabilità e ridurre gli effetti collaterali gastrointestinali, come nausea, vomito e diarrea. Se i pazienti non tollerano la dose di mantenimento, il medico può decidere di ridurre la dose o sospendere il trattamento.
Semaglutide, pur agendo in modo simile alla Liraglutide, presenta un vantaggio: viene somministrata una sola volta a settimana, il che rende il trattamento più facile da seguire. Anche in questo caso, la titolazione della dose avviene gradualmente per ridurre il rischio di effetti collaterali, partendo da 0,25 mg per settimana e aumentando fino a 2,4 mg settimanali.
Tirzepatide: Un Approccio Duale per il Controllo della Glicemia e del Peso
La Tirzepatide rappresenta una novità nel trattamento dell’obesità. Questo farmaco agisce come agonista duale, stimolando sia i recettori del GLP-1 che quelli del GIP (Glucose-Dependent Insulinotropic Polypeptide). Mentre il GLP-1 rallenta lo svuotamento gastrico e favorisce la sazietà, il GIP promuove una maggiore secrezione di insulina in risposta ai pasti, migliorando così il controllo glicemico, un aspetto particolarmente importante nei pazienti con diabete di tipo 2. Grazie a questa doppia azione, la Tirzepatide ha mostrato risultati superiori rispetto ai farmaci che agiscono solo sul GLP-1, sia nel controllo della glicemia che nella riduzione del peso corporeo. Viene somministrata anch’essa settimanalmente tramite iniezione sottocutanea.
I Limiti dei Farmaci: Costo e Educazione Alimentare
Nonostante l’efficacia di questi farmaci nel trattamento dell’obesità, essi presentano alcuni limiti, il più significativo dei quali è il costo elevato. Attualmente, questi farmaci sono classificati come medicinali di classe “C”, il che significa che sono a carico del paziente, senza rimborso da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Questo implica che solo coloro che possono permettersi di sostenere economicamente il trattamento, che può essere molto oneroso, abbiano accesso a queste terapie.
Questo solleva importanti interrogativi sociali ed etici. In un’epoca in cui l’obesità è un problema globale, è giusto che i farmaci per il trattamento dell’obesità siano fuori dalla portata di molti? La disparità economica potrebbe infatti accentuare un divario tra chi può permettersi il trattamento e chi no, creando una sorta di disuguaglianza nell'accesso alla cura.
Un altro aspetto cruciale riguarda l'interruzione del trattamento. Se, infatti, il paziente non riceve un adeguato supporto per cambiare le proprie abitudini alimentari e migliorare il proprio stile di vita, la sospensione del trattamento farmacologico potrebbe portare al ritorno del peso perduto. Senza una educazione alimentare adeguata e un cambio di comportamento duraturo, il rischio di un effetto “yo-yo” è alto, con un possibile aumento di peso anche maggiore rispetto alla situazione di partenza.
Conclusioni
In conclusione, i farmaci come Liraglutide, Semaglutide e Tirzepatide rappresentano un’opzione terapeutica valida per la gestione dell’obesità, soprattutto per i pazienti che non riescono a raggiungere risultati soddisfacenti con dieta e attività fisica. Tuttavia, il loro alto costo e la necessità di un cambiamento comportamentale a lungo termine, che vada oltre l’assunzione di farmaci, pongono delle sfide significative. È essenziale che l’uso di questi farmaci venga accompagnato da un’educazione alimentare adeguata e che siano adottate politiche sanitarie che rendano questi trattamenti accessibili a una più ampia parte della popolazione, affinché possano rappresentare una soluzione efficace contro una delle malattie più diffuse e pericolose del nostro secolo.