Le Ceramidi
Novembre 30, 2023Il Farmacista Insight
Marzo 12, 2024La cistite è una comune infezione del tratto urinario che colpisce molte persone, soprattutto le donne.
E’ stimato che più della metà della popolazione femminile ne soffra almeno una volta nel corso della vita e che ogni anno circa l’11% delle donne vada incontro ad un episodio di cistite acuta non complicata.
Le recidive sono un problema frequente: infatti dopo una prima infezione, una percentuale variabile tra il 20-30% delle donne colpite avrà un secondo episodio entro 6 mesi, mentre un 3% ne sperimenterà addirittura un terzo in quel lasso di tempo.
La fitoterapia, per fortuna, offre soluzioni promettenti, tra cui la più importante ed efficace è il Cranberry. Il Cranberry (Vaccinium macrocarpon), noto anche come mirtillo rosso americano, è una pianta appartenente alla famiglia delle Ericaceae, originaria del Nord America, dove cresce principalmente in aree umide, come paludi e torbiere.
La pianta del Cranberry è un piccolo arbusto sempreverde, che produce piccoli fiori rosa o bianchi e frutti rossi brillanti, noti come cranberry o mirtillo rosso.
Da questo piccolo frutto ricaviamo alcuni tipi di molecole particolarmente rilevanti nel trattamento e nella prevenzione delle infezioni del tratto urinario, come la cistite:
- acido ascorbico (vitamina C): presente in quantità significative nel Cranberry, svolge un ruolo importante nel rafforzare il sistema immunitario e nell'acidificare l'urina, rendendo l'ambiente meno favorevole alla crescita batterica.
- antociani: Sono pigmenti naturali che conferiscono al Cranberry il caratteristico colore rosso. Si pensa che abbiano proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie, che possono contribuire al suo effetto protettivo contro le infezioni urinarie.
- proantocianidine di tipo A (PAC-A): composti polifenolici che si legano agli adesivi presenti sulla superficie delle cellule batteriche, impedendo loro di aderire alle pareti delle vie urinarie e riducendo così il rischio di infezione.
Le PAC-A sono molecole uniche nel regno vegetale perchè si ritrovano in modo pressochè esclusivo nel Cranberry e sono responsabili dell’attività di prevenzione delle recidive.
Ma come funziona esattamente?
Il meccanismo d’azione è piuttosto complesso e dipende dal fatto che i metaboliti delle PAC-A sono in grado di modificare la composizione del metaboloma urinario endogeno, promuovendo l’escrezione di acido organici come il propionico ed l’ ippurico.
Tali molecole, oltre a rendere le urine acide e creare, quindi, un ambiente sfavorevole per la crescita batterica, hanno un’azione batteriostatica. Inoltre, i metaboliti delle PAC-A, escreti a livello urinario, hanno un’attività antiadesiva sulle fimbrie di tipo P dell’Escherichia coli (il principale agente responsabile delle cistiti batteriche), rendendo più difficoltosa la colonizzazione dell’uroepitelio e contrastando anche la formazione del biofilm.
Per poter dare questi effetti le PAC-A devono essere assunte nella quantità di 72 mg al giorno, meglio se suddivise in due somministrazioni, mattina e sera. Visto che l’effetto anticistite è dato esclusivamente dalle PAC di tipo A , ai dosaggi sopra riportati, è fondamentale controllare in etichetta del prodotto che vogliamo consigliare la presenza di queste componenti nella giusta concentrazione.
Dagli studi clinici e, soprattutto, dalla pratica d’uso si è evinto che l’uso del Cranberry in prevenzione è di gran lunga più efficace rispetto ad un utilizzo in acuto a patto che si impieghino i prodotti correttamente titolati e con le giuste tempistiche. Cicli di 4/6 settimane ripetuti 3 volte nell’arco dell’anno hanno portato ad un significativo aumento del tempo intercorso tra un episodio di cistite ed il successivo.
Questo tempo aumenta ulteriormente se utilizziamo in associazione al cranberry mannosio o alcuni ceppi particolari di Lactobacilli, come L. acidophilus o L. plantarum, che vadano a rinforzare il microbiota a livello uro-genitale.
Il Cranberry è un presidio sicuro, cosa evidente visto che si usa anche a scopi alimentari, per cui non comporta nessuna controindicazione se assunto per lunghi periodi, come quelli necessari nella strategia di prevenzione delle recidive della cistite.