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Giugno 19, 2023Fra le diverse piante che possiamo utilizzare in caso di problematiche cutanee legate a fenomeni infiammatori, sia specifici che generalizzati, possiamo sicuramente citare il Cardiospermum halicacabum che in quest’ambito ha un ruolo in prima linea. Questa pianta, che deve il suo nome altisonante alla forma di cuore impressa nei suoi semi, appartiene alla famiglia delle Sapindacee ed è originaria delle regioni tropicali dell’India, Africa e Americhe anche se, ormai, è diffusa in tutto il mondo. L’utilizzo del Cardiospermum da parte di moltissime popolazioni è molto antico sia in ambito medicinale che alimentare, evidenziando in questo caso la sicurezza d’uso; in India, i Tamil sfruttano le proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche del C. halicacabum in ambito reumatologico e indicano questa pianta con il termine “Modakhaton” derivante da “Modaku”= dolore invalidante e “Thon” = rimedio, cioè “rimedio per il dolore invalidante” a sottolinearne la straordinaria potenza d’azione.
La droga è rappresentata dalle estremità fiorite raccolte immediatamente dopo fioritura e presenta un fitocomplesso molto articolato, come spesso accade in fitoterapia. Sono presenti saponine triterpeniche, tannini, flavonoidi quali apigenina e luteolina, aminoacidi (che costituiscono la componente nutrizionale), tracce di alcaloidi, triterpeni pentaciclici e fitosteroli, ovvero tutte molecole che concorrono ad espletare attività antiossidante e antinfiammatoria. In particolare apigenina e luteolina sono flavonoidi ben noti in ambito dermatologico e caratterizzano anche altri fitocomplessi a spiccata attività antinfiammatoria anche a livello cutaneo, come, per esempio, la camomilla.
I tannini,invece, hanno importanti effetti astringenti, emostatici, antipruriginosi e antijaluronidasi, enzima degradante l’acido jaluronico a livello del derma con conseguente compromissione della struttura e rilascio di istamina, alla base, quindi, del processo infiammatorio.
Infine, i fitosteroli, grazie alla loro struttura chimica simil-cortisonica, presentano effetti antinfiammatori, protettivi cutanei, idratanti (grazie alla loro capacità di complessare molecole di acqua), antipruriginosa, antidesquamazione e seboregolatrice.
Tutti i componenti del fitocomplesso che abbiamo visto lavorano in maniera sinergica conferendo a C. halicacabum una spiccata attività cortison-like, tanto che viene spesso definito “cortisone naturale”.
Proprio per questo motivo il Cardiospermum è pianta d’elezione nel trattamento di svariate patologie cutanee a base infiammatoria con eziologia nota o aspecifica, come, ad es. dermatiti e dermatiti atopiche, andando ad agire nei primi step della cascata dell’infiammazione con azione modulante e non di soppressione irreversibile, come invece il cortisone.
Numerosi studi, in vitro, in vivo e sull’uomo hanno dimostrato non solo la sicurezza d’impiego ma anche l’efficacia di Cardiospermum halicacabum andando a chiarire il meccanismo d’azione dell’attività antinfiammatoria, che si basa, fondamentalmente, sulla modulazione del fattore nucleare KB. Come ormai ben sappiamo, questo fattore è presente in stato quiescente nel citoplasma delle nostre cellule e si attiva a seguito di segnali “stressogeni” quali traumi, presenza di radicali liberi ecc ecc. andando a promuovere la sintesi di fattori pro-infiammatori, citochine, specie radicaliche che sono alla base del fenomeno infiammatorio. Come dicevamo sopra, il cortisone blocca in modo irreversibile l’azione di NFKB, inibendo anche la sintesi stessa di NFKB, mentre il Cardiospermum va a modulare questi processi, così da permettere comunque la sintesi di importanti fattori di protezione cutanea, dando luogo ad una risposta più fisiologica.
Un’altra attività peculiare che svolge questa pianta, legata sempre al meccanismo cortison-like, è rappresentata dalla protezione cutanea dallo stress ossidativo, in particolar modo quello indotto da una eccessiva fotoesposizione. In questo caso, infatti, si innesca un fenomeno infiammatorio che comporta ossidazione del film idrolipidico presente sulla superficie della pelle, con conseguente diminuzione della sua capacità protettiva e cementante, alterazione della produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee, alterazione della melanogenesi (formazione di discromia cutanee) e, infine, se il processo tende a diventare cronico, si può arrivare perfino a lesioni, attraverso l’attivazione di metallo proteasi specifiche in grado di degradare la struttura dermo-epidermica (danni da foto ageing). Anche in questo caso sono stati svolti numerosi studi che hanno dimostrato l’attività antiossidante di Cardiospermum halicacabum e la sua capacità di mantenere l’omeostasi cutanea persino in pazienti che erano affetti fenomeni cronici come il Lichen.
Quali sono, quindi, le possibili indicazioni di utilizzo di Cardiospermum halicacabum?
Sicuramente questa pianta trova impiego, sia in ambito pediatrico che negli adulti, in tutte quelle manifestazioni infiammatorie cutanee quali dermatiti da contatto dovute a vari agenti esterni spesso complicate da micosi, con conseguente prurito, nelle quali non è opportuno utilizzare cortisonici per il loro effetto immunosoppressivo che andrebbe ad amplificare il fenomeno micotico. Ottimo, quindi, per le dermatiti da pannolino nei bimbi più piccoli ma anche in quelle allergiche (ad es. dovute alla presenza di nickel nella bigiotteria ), in caso di intertrigine, ovvero dermatiti causate dallo sfregamento cutaneo e dal sudore soprattutto nelle persone piuttosto corpulente.
Molto utile anche in varie forme di orticaria, da quelle di natura psicosomatica a quelle più “classiche” e persino nelle manifestazioni orticariodi sviluppatesi in alcuni casi di long covid, in forma molto estesa, persistente e accompagnate negli episodi più gravi dalla formazione di geloni. Anche in queste situazioni la compromissione immunitaria derivante dalla malattia renderebbe più consigliato l’uso di Cardiospermum rispetto ad un classico cortisone, salvo diverse indicazioni mediche.
Questa pianta straordinaria trova impiego anche nella dermatite seborroica del bambino o dell’anziano in particolar modo per l’azione seboregolatrice dei fitosteroli, negli esantemi dovuti a malattie virali, dove è in grado di controllarne il prurito così da evitare che il bimbo si gratti provocandosi cicatrici, nella xerosi del soggetto anziano e in caso di punture di insetti o contatto con meduse
Ottimo in caso di eritema solare, sia in prevenzione che in cura: nelle persone soggette ad eritema è consigliata l’applicazione della crema di Cardiospermum prima dell’esposizione e prima di mettere il solare (per esempio, applicare il Cardiospermum prima di uscire dalla stanza e poi il solare una volta giunti in spiaggia); in coloro che presentano già eritema è utile per i suoi benefici effetti e perché, non essendo di natura cortisonica, permette al soggetto, passata la fase acuta, di esporsi di nuovo di nuovo al sole, senza incorrere in fenomeni di fotosensibilizzazione.
Cardiospermum halicacabum è un eccellente coadiuvante nelle manifestazioni psoriasiche che spesso richiedono l’applicazione topica di steroidi in crema, ovviamente necessari ma non scevri di effetti collaterali soprattutto nel lungo periodo di applicazione, quale è la terapia per la psoriasi. Ecco quindi che la nostra pianta può essere utilizzata al posto dei suddetti cortisonici, anche in virtù della sua capacità di ripristinare e mantenere l’omeostasi cutanea.
Infine, voglio sottolineare quanto questa pianta sia amica per la pelle, soprattutto quella dei bambini.
Nei bambini, infatti, come ben sappiamo, la pelle è estremamente delicata e necessita di una grande protezione dato che lo strato protettivo cutaneo è cinque volte più sottile rispetto all’adulto, per cui c’è un’altissima tendenza alla disidratazione, il pH è neutro, anziché leggermente acido e sia le ghiandole sudoripare che sebacee entrano in attività dopo il sesto mese di vita, insomma… è facilmente vulnerabile! Proprio per questo, Cardiospermum halicacabum è pianta d’elezione anche in ambito pediatrico, dato le sue azioni protettiva e di mantenimento dell’omeostasi cutanea, risultando molto ben tollerata ed efficace.
Come utilizzare Cardiospermum halicacabum? Ovviamente, tutti gli esempi riportati finora si riferiscono all’uso topico, con crema che contenga tintura madre al 10% da applicare 3-4 volte al giorno per 14 giorni; in questo è possibile apprezzarne nella maniera più adeguata, i suoi effetti positivi.
D.ssa Elisa Lazzeri