LA GEMMOTERAPIA COME MEDICINA COMPLEMENTARE NELL’ INVECCHIAMENTO
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Giugno 1, 2023È il 2023 ormai e viviamo in un mondo sempre più connesso e aperto, è un mondo al cui interno si struttura un mercato globale ed è inevitabile un intreccio sempre più fitto di relazioni fra stati e paesi lontani sia per geografia che per cultura e tradizioni. L’apertura delle frontiere al commercio ha reso possibili scambi proficui ed utili, mettendo in contatto realtà compartecipi e interdipendenti di flussi di import e di export.
È un mondo in cui per procurarci da mangiare non dobbiamo far altro che andare al negozio più vicino a comprare qualcosa. Per questo motivo, ormai, non ci sembra neanche troppo strano che un prodotto possa fare il giro di mezzo mondo prima di arrivare agli scaffali del nostro supermercato.
La maggior interconnessione evidenzia però le differenze sostanziali che ci possono essere fra le varie realtà: in ambito alimentare, per esempio, le normative riguardo l’uso di pesticidi o il loro limite di utilizzo, la presenza di OGM o livelli di contaminanti, possono essere diversi.
MERCATO GLOBALE: OCCHIO A QUELLO CHE PASSA
In una visione globale quello che può succedere è una contaminazione di un certo prodotto specifico o una categoria di prodotti in qualche parte del mondo e che questi prodotti vengano commercializzati, importati e distribuiti in un paese estero. Il motivo di tali contaminazioni può essere la negligenza o l’utilizzo di materie prime a loro volta contaminate, o anche l’adozione di metodi produttivi che creano livelli irregolari di questi contaminanti.
Proprio per questo motivo il libero scambio per l’alimentare è subordinato comunque ad una serie di limitazioni, che sono cioè, nel caso dell’UE, le leggi comunitarie prima e nazionali poi: è proprio la spinta dei commerci extra frontiera a contribuire al progressivo (e inevitabile) aumento della legislazione, con la finalità ultima che è quella di proteggere la salute degli stati membri.
Ma cosa succede dunque se tra le maglie dei controlli passa qualche irregolarità? Ci sono pericoli per la salute delle persone?
COME DIFENDERCI?
Non siamo nudi e disarmati di fronte alle possibili contaminazioni alimentari: chiaramente, oltre al limite imposto dai regolamenti legislativi, è presente una serie di controlli ed ispezioni volti a garantire una rete di vigilanza generale che coinvolge, tra le altre, figure come le compagnie di commercio stesse e gli operatori alla dogana. Vengono monitorate le reti dei media, i reclami dei consumatori e i casi di intossicazione alimentare e, se viene ritenuto necessario, si diramano allerte e comunicazioni di ritiro prodotti.
Ci possono essere anche molte segnalazioni per un singolo contaminante o prodotto e si parla di “incidente” quando più notifiche riferite ad un problema comune sono collegate fra di loro. L’ultimo grande incidente è incorso all’inizio del 2021 e ha riguardato la contaminazione ad opera di ossido di etilene per i semi di sesamo (per la maggior parte e nel periodo iniziale dell’incidente) ma anche per altri prodotti e sottoprodotti.
Questo è il compito svolto dal RASFF, acronimo che sta per Rapid Alert System for Food and Feed (sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi): il RASFF ha una parte sicuramente attiva e in tutto questo gioco riveste un ruolo di controllo sia centrale che capillare.
IL RASFF, IN UE…
È un sistema centrale di controllo che raccoglie e incanala, per poi diramare, informazioni ed allerte circa la contaminazione alimentare di cibi e mangimi potenzialmente pericolosi o pericolosi per la salute. Collega le autorità per la sicurezza alimentare dei vari stati membri, la Commissione Europea e associazioni di scambio alimentare europee. Ideato per la prima volta nel 1979 e ufficialmente istituito con il regolamento CE 178/2002, è un organo centrale e pulsante per quanto riguarda la sicurezza alimentare europea, uno strumento utile ed intelligente per combattere e fronteggiare contaminazioni a difesa della salute pubblica.
Il lavoro che si porta avanti anche grazie al Sistema di Allerta Rapido è continuativo e richiede un impegno costante: ogni giorno bisogna far fronte a situazioni ben regolamentate in UE, ma che al di fuori dei confini continentali non sono così normate o controllate. Tanto maggiori e numerosi sono gli scambi con tutti i paesi del mondo, tanto più sale la necessità di funzionare da filtro e sorvegliare sulla salute delle nazioni afferenti al sistema.
…IL MINISTERO DELLA SALUTE, IN ITALIA
Ogni stato europeo mantiene comunque una propria identità legislativa e direzionale: certamente gli organi centrali lavorano per garantire la sicurezza alimentare, ma comunque di concerto con l’autorità competente sul territorio degli stati membri, autorità che per l’Italia è rappresentata dal Ministero della Salute. Quest’ultimo è la realtà competente in materia di sicurezza alimentare e a sua volta gestisce tutto il sistema di notifica, avvisi di ritiro e comunicazione.
Ci sono anche altre figure, che sono gli Operatori del Settore Alimentare (OSA) che rispondono alle realtà superiori appena viste e sono responsabili del rispetto delle norme: l’OSA è il responsabile e l’incaricato dell’adozione di sistemi e misure di autocontrollo per garantire la sicurezza dei prodotti alimentari. Fra gli obblighi che presenta questo ruolo c’è quello di informare i consumatori riguardo la non conformità di alimenti che sono stati messi in commercio e a ritirare il più prontamente possibile questi prodotti. È importante che a livello nazionale gli incaricati e i responsabili sappiano affrontare problematiche e crisi con capacità e freddezza, lavorando in un’ottica di autocontrollo e verifica.
NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI
Vi sarà capitato, probabilmente, di incontrare al supermercato, in un’area dedicata e in bella vista, delle schede che avvisano del ritiro dalla vendita di un certo prodotto: queste riportano il nome, la ditta produttrice, i lotti interessati e il motivo dell’avviso. Tale scheda è l’ultima parte, visibile e riscontrabile da ognuno di noi, di un lavoro di un intero sistema che garantisce la nostra sicurezza alimentare. Oltre alla misura del ritiro, infatti, si deve procedere anche a quello che viene definito “richiamo”, l’informazione deve cioè arrivare a chi ha già comprato il prodotto. Oltre che con comunicazioni visibili a punto vendita il richiamo avviene anche tramite pubblicazioni nel portale del Ministero della Salute.
Per i più interessati lascio il link per consultare il sito del RASFF e quello del sito del Ministero della Salute, in cui si possono vedere tutti i richiami effettuati finora. Grazie a queste risorse si può “mettere le mani in pasta” nella sicurezza alimentare.
Concludendo, si possono dunque dormire sonni tranquilli e fare spese serenamente in questo pazzo pazzo mondo che ha assunto le sembianze di un unico e grande mercato, ricco di opportunità e scambi: numerose realtà e strategie esistono per difendere noi e la nostra tavola!
RASFF:
https://webgate.ec.europa.eu/rasff-window/screen/search?event=notificationsList&StartRow=1
Ministero della Salute (richiami OSA):