Chi ha mai visto una farmacia che non tratti nemmeno una linea di trucco, alzi la mano! La prima regola che mi è stata insegnata quando ho cominciato a lavorare è che è mia responsabilità e dovere saper aiutare la clientela in merito a tutto ciò che è presente in farmacia, tanto più ciò che è esposto a |
presa diretta del pubblico. Certamente non si può essere competenti al 100% in ogni ambito, ma un’“infarinatura generale”, un’“idea di minima” su tutti i prodotti, è imprescindibile. Ho seguito corsi e ricevuto brochure di ogni tipo e per ogni prodotto, ma mai nulla in materia di trucco. Eppure è un’area come un’altra, pensavo. Non si tratta certamente di salute fisica, ma di benessere sì: sentirsi in armonia con la propria immagine fa parte integrante del benessere della persona, e come tale andrebbe sostenuto al meglio. Ma guardiamola dal punto di vista pratico: un prodotto di make-up non adatto ad una specifica persona, o non adeguatamente utilizzato, non solo entrerà a buon diritto ed immediatamente nel novero degli acquisti sbagliati, ma porterà probabilmente il cliente a trovare altrove risposta alla sua esigenza, considerata l’innumerevole quantità e varietà di esercizi commerciali che trattano questo genere di prodotti. Perché se compro il fondotinta al discount e non mi dà l’effetto sperato, lo giustifico pensando a quanto poco l’ho pagato... Ma se compro in farmacia una linea di un certo livello e mi trovo in mano un prodotto eccellente, ma che non rende perché non lo so maneggiare, beh allora mi sento legittimato a risentirmi e a non ricomprarlo più, o non più lì. Perché attenzione: le confezioni del make-up non parlano! Sono molto più subdole di quelle dei farmaci OTC, degli integratori, persino di quelle degli altri cosmetici! Non riportano tempi e modi d’uso, mostrano un elenco di ingredienti (INCI) incomprensibile ai più, hanno nomi criptici: “fondotinta seamless”, “matita kajal”, “mascara effetto volume modulabile”... Altisonanti e senz’altro seducenti, ma cosa vogliono poi dire? Quando il cliente compra d’impulso senza un consiglio usa il prodotto come sa (o non sa), magari sfruttandolo al 50% delle sue potenzialità o imparando ad usarlo dai tutorial online. In tutti i casi facendo scendere drasticamente la nostra possibilità di rivederlo a comprare trucchi in farmacia. Vogliamo veramente continuare a considerare il make-up un qualcosa che “c’è perchè ci deve essere”, un’area di consiglio troppo frivola e leggera per essere seriamente approfondita da tutti, troppo femminile per poter essere consigliata da un dottore uomo, troppo squalificante perchè un/a laureato/a ci perda del suo tempo? Eppure, a leggere una sola volta uno di quegli INCI, è risulta subito evidente quanto studio, quanta tecnica, quanta chimica siano nascosti dietro ad un ombretto. E se ci fermassimo una volta a parlare |
con la ragazza con l’acne che cerca il suo correttore ideale per non vergognarsi a scuola, o la signora che desidera potersi tornare a truccare dopo un ciclo di chemioterapia, capiremmo quanta attenzione per la salute vera, nel suo senso più ampio, possa fare da base ad un efficace, mirato e consapevole consiglio di make-up, per quanto piccolo esso sia. |
Irene Gallo
3 Comments
Bravissima. L’ascolto prima di tutto, soprattutto nei confronti di persone che, come me, presentano discromie e non sai mai quale crema sia la più adatta poi al mke up.
Grazie Anna.
Anche il make-up necessita di ascolto e indagine, come qualsiasi altro prodotto!
Mentre leggo vedo te che ascolti, aiuti e consigli, con tutta la passione (e la competenza!) che ti appartiene!